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L’attesa

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C’è bonaccia nei miei pensieri

mi fiancheggia un mare fermo

mentre scruto il vuoto

colmo di te dei tuoi passi

delle tue mani delle tue assenze.

Il tempo passa. Passa e non muta

tesse una tela che io disfo

a sua insaputa.

L’attesa, una mezza condanna

che amo e che bramo… eterna.

 

 Dedalus - 05/06/2020 22:51:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

La mente è come un parco giochi e la poetessa la usa a suo piacimento usando un linguaggio universale che si addossi tutto il senso di quel mondo di cui siamo plasmati. Il respiro dell’autrice è in chiaro, perfettamente percepibile tanto da divenire poesia, non studio a tavolino emulante un’opera omerica. La poetessa fa sua la figura di una Penelope ancestrale rinnovandone pensieri ed ansie di un’attesa deccennale e ben riinterpretandone il dolore intimo in una pagina scritta di pathos estremo. "Il tempo passa. Passa e non muta/tesse una tela che io disfo/a sua insaputa" ed è proprio in questi ultimi versi che emerge prepotente l’immagine di una nuova Penelope in chiave moderna con tutti i pregi ed i difetti che il tempo con il suo scorrere apporta creando una nuova patina.

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